martedì 15 maggio 2012

macao

Se avessi chiesto ad un uomo di 300 anni fa quale sarebbe stata l’evoluzione del cavallo avrebbe sicuramente risposto così: un cavallo nuovo, più forte, più veloce, che non si ammala e non sente la fatica. Bene, il futuro del cavallo è stata un’altra cosa: l’automobile. Ora, perché il futuro dell’arte dovrebbe essere l’arte? Grazie M^C^O.



4 commenti:

  1. il dalai lama direbbe che il futuro dell'arte non esiste perchè esiste solo il presente. e forse ha ragione perchè anche il cavallo, alla fine, non ha avuto un futuro.

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  2. mi piace pensare che il futuro dell'arte potrebbe essere qualcos'altro. forse la politica. anche perché il futuro della politica non può più essere la politica...

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  3. sì, sto rispondendo dopo un mese.
    per dire che macao non mi è piaciuto proprio perchè ha parlato di voler fare "arte", di essere un nuovo spazio per l'"arte", perchè l'"arte" non ha abbastanza spazio.
    e questo non è vero, perchè ci sono pure troppi spazi per l'"arte".
    cioè finchè parli di arte così in generale ripresenterai lo stesso sistema.
    se mi avessero detto tipo "macao: bordello occupato", "c'è più bisogno di bordello", sarei stato in prima linea col mio forcone.

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  4. ho scritto grazie macao, perché l'esperienza di macao mi ha fatto pensare che c'è bisogno di immaginare cose diverse da quelle che ci sono.
    io non sono per niente preoccupato per l'arte e, come te, credo che ci sia anche troppo spazio per "l'arte".
    invece sono preoccupato del fatto che l'arte è ancora (e da troppo tempo) quella roba che chiamiamo arte.
    un tempo si parlava di movimenti artistici proprio perché muovevano qualcosa.
    ora l'arte non muove più niente...
    :)

    detto questo, c'è sempre bisogno di più bordello...

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